Le origini del caffè

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Le origini del caffè

PELLEGRINO-VENDING
Pubblicato in Curiosità · Giovedì 01 Feb 2024
Il caffè ha origini molto antiche, la prima vera attestazione risale al XV secolo anche se probabilmente era conosciuto già da alcuni secoli. Il nome dell’arbusto da cui si ricavano i semi è Coffea, nell’antica regione di Kefa, nel Sudovest dell’Etiopia, e da cui deriva la denominazione. Secondo una leggenda un pastore notò l’effetto sul proprio gregge di capre che pascolava nei dintorni dell’arbusto del quale masticarono le foglie. Arrivata la notte, anziché dormire, si misero a vagabondare con energia e vivacità mai manifestata fino ad allora. Il pastore ne intuì la ragione e abbrustolì i semi della pianta, li macinò e ne fece un'infusione, ottenendo il caffè.

Ben presto la coltivazione si diffuse anche nella penisola arabica e col tempo in tutto Medioriente. Successivamente con l’Impero ottomano arrivò nei Balcani e poi nel resto del continente europeo, verso il Sudest asiatico e infine nelle Americhe. Gli stati colonialisti hanno, poi, completato l’opera di diffusione del caffè in tutto il mondo: olandesi, francesi e inglesi lo hanno esportato nelle terre tropicali di Ceylon (Sri Lanka), Giava (Indonesia), nel Regno del Brasile e in Venezuela. Diverse leggende ne raccontano la diffusione del caffè nei vari paesi, oggi, maggiori produttori attraverso storie, improbabili, di furti di piantine ad opera di francesi ed olandesi. Incredibile è anche la leggenda che la vuole “bevanda del diavolo” per il suo potere rinvigorente ed eccitante. Secondo la tradizione tramandata da un frate della chiesa siriana l'arcangelo Gabriele aveva offerto il caffè al profeta Maometto, il quale dopo averlo bevuto "disarcionò in battaglia ben quaranta cavalieri e rese felici sul talamo addirittura 40 donne".

Nel XVII secolo "il vino d'Arabia" si diffuse in Europa, anche se già un secolo prima a Venezia era possibile trovare i semi della Coffea arabica, venduti dagli speziali a prezzo altissimo, come medicamento. Nel Seicento, invece, si moltiplicarono le botteghe dove veniva servito il caffè.
A cavallo tra 1800 e 1900 il caffè inizia ad essere bevuto un po’ in tutto il mondo, nel XX secolo il commercio mondiale del caffè costituiva il terzo più grande dopo cereali e zucchero. Nel XXI secolo, invece, è il prodotto maggiormente commercializzato a livello mondiale, preceduto solo dal petrolio, con un importo di 11,23 miliardi di euro per una fornitura di 400 miliardi di tazzine annue al consumo, pari a circa 12.000 al secondo.

Il caffè rappresenta il 61% delle esportazioni del Burundi, il 37% dell'Etiopia, il 35% del Ruanda, il 21% dell'Uganda, il 18% del Nicaragua e il 17% dell'Honduras. Nonostante sia spesso sinonimo e simbolo di italianità nel mondo, a sorpresa, il consumo pro capite  va al Nord Europa: Finlandia in testa, seguita da Danimarca e Svezia.


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